Stabilizzatori
Come scegliere lo stabilizzatore: Per scegliere correttamente lo stabilizzatore: bisogna valutare il range di regolazione, la risposta alle variazioni del carico e la velocità di regolazione. Nè lo stabilizzatore elettronico nè quello elettromeccanico riescono a sopperire ad eventuali interruzioni dell’alimentazione
Elettronico o a step: la stabilizzazione è affidata ad un autotrasformatore con varie uscite ed ad un commutatore elettronico che, al variare della tensione in ingresso al di fuori di un certo range, seleziona le uscite dell’autotrasformatore. La costruzione è solida, leggera ed economica, i tempi di stabilizzazione sono però ‘quantizzati’ (cioè fissi) e dipendono dalla frequenza di rete (20 ms a step a 50Hz) e sommati ai tempi di reazione della logica di controllo, inoltre il grado di stabilizzazione dipende dal numero di step (gradini) ovvero dal numero di prese dell’autotrasformatore. Per grosse potenze la necessità di un controllo esatto della commutazione rende inapplicabile il sistema.
STABILIZZATORI ELETTRONICI

Alto rendimento
Elevata stabilità di uscita
Alta velocità di risposta
Dotati di filtro antidisturbo
Dimensioni e pesi contenuti
Potenze da 100VA a 5000VA
Elettromeccanico: la tensione di uscita deriva da un VARIAC (trasformatore variabile), comandato da un servo motore che va a sommarsi o sottrarsi alla tensione di rete tramite un secondo trasformatore in modo da avere in uscita dal sistema la tensione desiderata. Questo tipo di stabilizzatore è il più diffuso specie per le grosse potenze, è robusto, ma presenta dei tempi di stabilizzazione lenti dovuti alla presenza del servo-motore, mediamente una risposta di 2/4 millisecondi per volt di variazione in ingresso. È perciò indicato per variazioni lente anche se durature della tensione di rete
STABILIZZATORI ELETTROMECCANICI

Caratteristiche
Alta affidabilità e robustezza
Insensibilità al carico
Potenze versioni Monofase:
da 1,2 KVA a 45 KVA
Potenze versioni Trifase
da 6 KVA a 230 KVA